Il segreto per poter dire “comunque vada sarà un successo”
Prefazione
La vita è sempre un mistero, a volte piacevole, altre meno.
Spesso, quando crediamo di aver finalmente capito come funziona, ecco che succede qualcosa di stravagante, apparentemente insensato, assurdo e ci ritroviamo di nuovo disorientati.
Credo che sia un bene che la vita resti misteriosa, con dei meccanismi tutti suoi, a volte in parte decifrabili, altre assolutamente incomprensibili.
In effetti, noi non possiamo decidere che cosa, come e quando ci succederà. Non abbiamo questo potere ma ne abbiamo un altro estremamente significativo ed utile: noi possiamo decidere come affrontare quello che ci succede nel corso dell’esistenza, sia che siano esperienze positive che, al contrario, negative. Possiamo decidere l’attitudine da adottare di fronte alle difficoltà, ai momenti magici o tragici, alla vita di tutti i giorni.
Questa è una piccola ma grandissima possibilità; dalla nostra attitudine infatti dipende l’esito della nostra esistenza sia nelle piccole che nelle grandi circostanze.
Quindi i fatti non dipendono da noi, ma il destino che da questi può scaturire si.
E non è poco!!!
Ci sono persone che hanno esistenze alquanto lineari, sembra che procedano lungo una linea retta, magari soltanto con qualche lieve deviazione ogni tanto, ma hanno comunque una strada segnata piuttosto precisa.
Altre (io, ahimè sono tra queste) che percorrono un sentiero più simile ad un labirinto che ad una via. E’ tutto un groviglio fatto di brevi tratti lineari, una infinità di curve a gomito, strettoie, salite estenuanti e qualche rapida discesa in cui riprendere un po’ di fiato per ritrovarsi spesso di nuovo al punto di partenza…!
Rendersi conto di questo tipo di destino ingrato (mai fino in fondo) è già qualcosa, però… che fatica!
Non sempre non avere le idee chiare è un male, anzi può servire ad esplorare territori nuovi e fare esperienze che, seppure magari non portano a niente di concreto, almeno arricchiscono l’anima.
E questo è un tesoro incommensurabile soprattutto per la seconda fase della vita, quella più spirituale (almeno così dovrebbe essere), più autentica e consapevole.
Quindi, come si dice: non tutti i mali vengono per nuocere!!!
Avendo un’età già ragguardevole, che non mi sento per niente ma anagraficamente c’è… desidero condividere con chi può esserne interessato, il frutto di tanti anni di esperienze, di studio, letture, conversazioni… insomma di vita.
Capitolo 1
Le scorciatoie
Spesso ammiriamo (a volte addirittura invidiamo) le persone che reputiamo fortunate. Quelle che sembra che ottengano grandi risultati con sforzi minimi, che non devono nemmeno esprimere un desiderio che se lo trovano già realizzato. Persone che non si devono mai nemmeno porre i problemi: Sono già risolti prima ancora!!!
Che fortuna, pensiamo. In effetti a prima vista può sembrare proprio così. Se però andiamo un po’ oltre, ci rendiamo conto che in realtà non è sempre vero, anzi…
Perché l’uomo ha bisogno di desiderare, di impegnarsi, di lottare per ottenere quello che vuole. Solo così il sapore della vittoria sarà pieno e rotondo. Viceversa, se tutto gli arriva quasi per magia, ecco che perde consistenza, interesse, significato.
Non è tanto il risultato quindi ad essere affascinante, quanto il percorso per arrivarci.
Inoltre, l’ottenere tutto troppo facilmente intorpidisce la mente che, non dovendosi ingegnare, va perdendo le proprie capacità.
Questo ragionamento può sembrare banale, forse lo è, ma è altrettanto vero. Basta pensare ai figli d’arte o ai grandi ereditieri; spesso conducono una vita frustrante, si sentono inutili. Hanno apparentemente tutto, tranne quello che gli serve davvero: desiderio, bisogno di mettersi in gioco, capacità di dimostrare quanto valgono. Peggio ancora i vincitori di grandi somme alla lotteria: di solito finiscono in rovina e soli, abbandonati da tutti quelli che gli ronzavano intorno nel momento di gloria.
Le scorciatoie spesso sono tranelli, trappole, tentazioni alle quali è meglio resistere. Il rischio altrimenti è quello di rovinarsi la vita nel modo più triste e amaro… e sentirsi anche in colpa per questo.
Il successo, il vero successo, si ottiene soltanto con il duro, costante lavoro. Quello sì che ha un grande valore e nessuno potrà mai togliercelo perché ci appartiene di diritto, ce lo siamo sudato giorno dopo giorno.
Un altro concetto fondamentale è quello di procedere a piccoli passi. Il rischio altrimenti è quello di scoraggiarsi e demordere ancora prima di incominciare.
Ogni passo avanti non è mai insignificante, è una conquista che ci porterà piano piano al raggiungimento del nostro obiettivo.
Anche quando non si hanno le idee chiare sul che cosa fare e come procedere, è sempre meglio iniziare comunque. Gli errori possono essere estremamente utili e chiarificatori. Non è solo un modo di dire “sbagliando si impara”!
E se pure dopo dovessimo avere la sensazione di ricominciare daccapo, non è mai veramente così. In realtà ogni esperienza, anche quelle apparentemente inutili o vane, possono portare consapevolezza e illuminazione se analizzate dalla giusta prospettiva.
Non c’è niente di peggio invece, almeno per me è così, dell’apatia che non porta ad altro che allo scoraggiamento definitivo, alla tristezza, al senso di inutilità e di vuoto e quindi spesso alla rinuncia.
Possono capitare giornate in cui non si ha voglia di fare niente, ma bisogna distinguere tra pigrizia rilassante ed intorpidimento malsano. La prima può essere favorevole e aiutarci a ricaricarci di energia ed entusiasmo (a patto di non abusarne con questa scusa!) L’altra invece ci consuma, ci logora perché è carica di frustrazioni e negatività. Il dolce far niente è una specie di balsamo lenitivo per curare lo stress accumulato; l’apatia è un nemico da combattere non appena si manifesta perché, se riesce a prendere piede, può consumare la nostra anima fino a renderla disanimata, svuotata e inerme. Se capitano questi momenti è bene usare tutti i mezzi per disfarsene.
Oppure possiamo accettarli, sapendo che passeranno, poi ogni tanto torneranno, ma non è niente di definitivo quindi non debbono metterci in crisi più di tanto.
Si, perché è tutto passeggero. La vita è come un fiume che scorre, il movimento è naturale. Tutto passa, tutto scorre, niente è per sempre.
Ecco perché è importante vivere il momento presente, l’unico che ci apparitene veramente. Il passato è ormai andato, quindi non ha alcun senso trattenerlo, salvo volerne fare tesoro in qualità di esperienze. Il futuro è assolutamente incerto, addirittura è incerto che possa o meno esserci un futuro, quindi noi possiamo governare e decidere soltanto del qui e ora.
Pregiudizi
Uno dei maggiori nemici dell’ambizione, del sano coraggio, dell’autostima sono i pregiudizi. Come dice la parola stessa sono dei giudizi che si formano prima, a priori.
Già ritengo inutili e dannosi i giudizi, figuriamoci questa specie che non tiene conto dei dettagli, delle piccole differenze, dell’individualità. Sono mediocri e destinati alla mediocrità di chi ne fa uso.
I pregiudizi sono degli equivoci fortemente pericolosi. Tanto falsi quanto crudeli ottusi ed ignoranti.
L’unico modo per scampare la loro presenza tossica è quello di ignorarli, ma nel vero senso della parola. Non nominarli nemmeno, non dargli legittimità e quantomeno peso. Se decidi che non esistono, li annienti veramente. Viceversa, se gli dai spazio, ecco che si insinuano sempre di più fino a distruggere anche le più belle velleità.
I nemici a volte vanno scovati ed affrontati, altre volte vanno addirittura evitati, togliendogli qualsiasi diritto.
Quante anime, se non fossero state trafitte e sconfitte da equivoci di questo tipo avrebbero potuto aspirare a grandi imprese…? Tante, forse tutte. Ma il male a volte riesce a distruggere anche le cose più belle.
Credo profondamente nell’individualità delle persone, ogni essere è decisamente diverso dall’altro quindi non ci sono e non ci possono essere regole universali. Quello che funziona per l’uno, magari può danneggiare l’altro. Quindi è fondamentale conoscere sé stessi, le proprie peculiarità, oserei dire specialità, quelle cose che ci rendono unici ed inimitabili. E fare leva su questi tesori che, se valorizzati, possono trasformare la nostra vita in un’esperienza meravigliosa.
La piena consapevolezza di sé è fondamentale, ma è spesso offuscata da una serie di idee sbagliate che ci si sono appiccicate addosso e di cui è difficile liberarsi, ma neanche impossibile! A volte basta iniziare cambiando qualcosa, magari delle abitudini sbagliate che hanno funzionato per un po’ ma che adesso non vanno più bene. Spesso le abitudini diventano dei veri e propri automatismi, quindi è ancora più complicato capire se le portiamo avanti perché ci sono utili e funzionano o soltanto in modo meccanico e quasi involontario.
Le abitudini sbagliate spesso ci fanno fare le cose senza accorgercene, automaticamente, senza interesse. Sono meccaniche, ripetiamo all’infinito qualcosa e non ci interroghiamo più sulla sua effettiva utilità.
Se riusciamo a fermarci un attimo e ad acquisire consapevolezza in quello che facciamo, potremmo riappropriarci di un automatismo, rendendolo quindi più significativo e utile, oppure potremmo eliminarlo, una volta presa coscienza che non ci interessa più.
Le abitudini rendono l’uomo cieco. E’ come se si dovesse percorrere sempre lo stesso viale: dopo qualche giorno potremmo camminare bendati e sarebbe la stessa cosa.
Quindi è molto utile ogni tanto uscire dalla routine quotidiana, provare a cambiare anche piccole cose e vedere cosa succede.
La differenza fondamentale sta nel provare, nel mettersi veramente in gioco, il rischio è ben poca cosa rispetto ai benefici che si possono ottenere: sentirsi meglio, più centrati, conoscersi nel profondo, capire il senso della propria vita.
Ogni vita ha un senso, il dramma è che molti non arrivano mai a conoscere il loro. E non c’è tragedia più grande.
Questi concetti non sono novità, né pretendono di essere formule magiche e risolutive. Vorrei solo che aiutassero a capire un po’ meglio e un po’ di più la strada da percorrere per raggiungere i propri obiettivi.
Modificando poche piccole cose, può cambiare tutto, possiamo cambiare noi nel profondo e quindi modificare il nostro atteggiamento, il modo di affrontare le cose e i rapporti con le persone attorno a noi.
Veramente spesso basta poco per fare un cambio epocale…
Ma ci vuole una forte volontà e determinazione, oltre alla pazienza perché le grandi conquiste generalmente richiedono molto tempo.
Liberandoci delle vecchie abitudini, riusciremo anche a liberarci di alcune zavorre del passato, pietre che minano la nostra libertà e bloccano l’entusiasmo. E’ molto importante capire che noi non siamo più quelli che eravamo qualche anno fa, quindi non dobbiamo rimuginare su errori, sensi di colpa, rimpianti. Si nasce di nuovo ogni giorno. Il passato è il nostro bagaglio, ma dobbiamo riselezionarlo almeno ogni tanto per eliminare le cose che non ci servono… Se andiamo al mare è inutile che ci portiamo sciarpe e maglioni!!!
Col tempo ci accorgeremo che ci serve pochissimo, se riusciamo ad essere selettivi e fermi salveremo poche cose e la vita diverrà più semplice ed intensa. Troppe cose distraggono, creano confusione e perdite di tempo.
E un’altra considerazione importante riguarda la teoria delle cose. Molti dei suggerimenti che vi propongo in queste pagine, probabilmente li conoscete già, ne avete sentito parlare o magari letto spunti simili in qualche articolo. La vera differenza spesso consiste nel mettere in pratica queste idee che, se rimangono soltanto idee servono a ben poco, anzi praticamente a niente.
Provarle concretamente invece può fare la differenza. Molti suggerimenti potrebbero funzionare per alcuni e per altri no. Questo si può scoprire solo testandoli direttamente. Alcuni potrebbero essere talmente utili da diventare presto parte della nostra routine. Quindi la conoscenza teorica è utile soltanto se precede la messa in pratica cosciente, seria e costante dei vari concetti esposti.
Vi chiedo quindi un po’ di fiducia. Spero che ne valga la pena!
Armonia
Questa è una parola onomatopeica, nel senso che già il suo suono regala una sorta di pace ed equilibrio interiore, armonia per l’appunto.
Credo che sia l’ingrediente di base per la costruzione di una vita che sia degna di essere chiamata tale.
Non è facilmente reperibile, ma quando la si trova, davvero tutto cambia sapore, è più digeribile e gustoso.
Le persone armoniose hanno qualcosa di magico, stanno bene con tutti, dappertutto e in qualunque situazione. Non si scompongono, sanno controllare sé stessi e hanno reazioni misurate e compite. Credo che l’armonia sia generata da una saggezza di base che fa si che tutto venga vissuto con misura, calma ed equilibrio. Chi possiede questa grande dote, ha un tesoro incommensurabile.
Ma l’armonia si può anche conquistare e forse in questo caso diviene ancora più preziosa…
Io la sto ricercando da qualche anno, con più convinzione e decisione direi da un annetto e sono sempre più convinta che davvero è una conquista fondamentale per vivere bene.
Credo che alla base dell’armonia ci sia maturità e forza; fondamentale è la prevalenza della parte spirituale rispetto a quella materiale che io associo alle debolezze. (ma che comunque esiste e serve)
In musica l’armonia è fondamentale perché evita le stonature. Un’ orchestra o un coro disarmonico portano ad una esibizione mediocre e priva di sintonia. Viceversa, quando tutti gli strumenti o le voci riescono a trovare l’equilibrio perfetto, ecco che il risultato è magico, unico, pura poesia. Sebbene, a questo proposito mi è capitato di leggere una cosa molto interessante in merito e ve la accenno: Pitagora insieme ad un gruppo di matematici da anni cercava di capire il funzionamento delle cose e riteneva che la chiave fosse proprio l’armonia quando, passando davanti ad una bottega di fabbri al lavoro, sentì il rumore prodotto dai loro martelli e lo trovò meraviglioso, così entrò e portò via i cinque martelli. In seguito analizzò i martelli per capire perché suonassero così bene e notò che quattro di questi martelli erano equilibrati, in armonia tra loro, il quinto invece era spurio… stonato. Così decise di non prenderlo in considerazione. Errore fatale! Era proprio quel quinto martello, diverso dagli altri, che dava l’unicità e il meraviglioso risultato finale. Quindi armonia è ben diverso da perfezione…
Ma come trovare e conquistare l’armonia?
Prima di tutto dando il giusto valore, peso ed importanza alle cose della nostra quotidianità. Ogni cosa va messa al suo posto, ridimensionata, “disenfatizzata”. Questo è possibile se si vive il presente e soltanto quello. Altrimenti si rischia di ingigantire tutto e di perdersi in un groviglio di problematiche e complicazioni spesso inesistenti.
A volte per riuscire a distinguere bene le cose, basta evitare di essere impulsivi. La famosa regola del contare fino a 10 prima di parlare o di agire funziona veramente. Per alcuni può essere utile fermarsi per un po’ più di tempo, respirare profondamente (le decisioni istintive e più sbagliate spesso vengono prese in una sorta di apnea, e il cervello senza ossigeno non dà certamente il meglio di sé!)
Il respiro è naturale, non pensiamo che dobbiamo respirare, lo facciamo e basta, altrimenti moriremmo. (anzi io ho notato che quando penso che sto respirando, ecco che mi manca l’aria e mi sembra di soffocare; da qui deduco che ci sono cose che bisogna lasciare andare, farle accadere e basta.) Ma spesso respiriamo male, in maniera molto superficiale e frettolosa e quindi il ricambio d’aria non è dei migliori e non ossigeniamo bene i nostri organi che, alla lunga, ne risentiranno di certo.
Quindi potrebbe essere utile, ogni tanto durante la giornata, riflettere sul nostro respiro, soffermarci ad osservarlo e rieducarlo piano piano. Se facciamo questo esercizio tutti i giorni per un po’, davvero saremo in grado di rieducare il nostro modo di respirare e questo ci darà certamente dei benefici sia sul piano fisico che su quello emotivo.
Perché ormai il mondo è talmente artificiale, che dobbiamo reimparare a fare bene proprio le cose che teoricamente dovrebbero essere le più istintive.
Non è facilissimo, ma con un po’ di buona volontà, desiderio di migliorarsi e temperanza, ci possiamo riuscire tutti. E ne vale la pena veramente.
Uno dei più grandi nemici e ostacolo al bene individuale e collettivo è l’ego. Non per niente la parola egoismo ha questa radice. Pensare a sé impoverisce lo spirito. La generosità al contrario regala un benessere intenso e duraturo. E’ impossibile, o quantomeno dovrebbe esserlo, sentirsi in pace e provare benessere se attorno a noi c’è dolore e sofferenza. L’empatia è una grande virtù. Consente di mettersi nella pelle degli altri e comprendere con sincero interesse cosa provano e come si sentono. Chi ama solo sé stesso è destinato alla solitudine e all’inaridimento.
Anche la tolleranza è una predisposizione importante e significativa. Avere la mente aperta e capace di accettare, anzi accogliere le differenze fa sì che si riesca a vivere in modo limpido e sincero, con lealtà e senza giudizio.
Tutto questo è facile quando si sta bene, quando le cose vanno per il meglio e ci si sente in pace con sé stessi e con il mondo intero. Diventa molto più complicato nei periodi bui. Ma è proprio in quei momenti che bisogna insistere e cercare di conquistare questa mentalità. Solo così si riuscirà a superare i momenti di crisi ed i problemi con la propria forza.
Io ammiro tantissimo le persone equilibrate che osservano gli altri e li accolgono senza preconcetti o regole prestabilite (da chi poi?)
Lo spessore si dimostra anche in questo modo: con la capacità di accettare le diversità che sono inoltre una grande occasione di arricchimento. Se fossimo tutti uguali il mondo sarebbe noioso e monotono. La varietà crea preziose opportunità, ma bisogna avere una mente capace di accoglierle senza pregiudizi ottusi e limitati.
A volte penso che basterebbe così poco…
Provare ammirazione anziché invidia.
Perdonare invece di portare rancore.
I sentimenti positivi, è dimostrato scientificamente, generano benessere sia in chi li prova che in chi li subisce. L’energia che scaturisce dall’amore è sempre vitale e sana. Viceversa a provare odio, rancore, gelosia non solo ci si avvelena personalmente il sangue, ma si crea attorno a sé una nube tossica contaminante che non farà altro che attirare problemi e negatività.
Il male genera sempre il male. Questa è una verità assoluta e certa.
Il pensiero benevolo fa sentire a proprio agio e crea armonia e una atmosfera sana e feconda.
Davvero vogliamo continuare a soffrire inutilmente?!!!
Credo, anzi sono profondamente convinta, che non ne valga la pena. MAI.
Eppure a volte non si riesce ad evitare il pensiero negativo e devastante.
Per fortuna nella vita tutto scorre, tutto passa.
Quindi, quando le cose non vanno come vorremmo, non bisogna preoccuparsi più di tanto. Il continuo mutamento provvederà a risolvere le situazioni. Lo stress è, per questo motivo, decisamente inutile. A che serve preoccuparsi di qualcosa che probabilmente domani sarà già un ricordo?
Devo ammettere che questo concetto me lo ripeto personalmente ogni giorno… Purtroppo capita anche a me di farmi prendere dal panico per situazioni assurde e praticamente inesistenti; suggestioni che rischiano di condizionarmi in modo falso e doloroso… E’ un circolo vizioso odioso e deleterio. Proprio per questo, perché ci sono passata e ancora a volte mi lascio coinvolgere, voglio con forza cercare di aiutarvi in queste battaglie inutili e malsane. Io, forse, ci sto riuscendo a superare questi finti ostacoli e davvero questa vittoria non ha prezzo…!
Inoltre è inutile preoccuparsi per ciò che non dipende da noi. L’unica cosa che conta veramente, per essere in pace con sé stessi e fare sempre e comunque del proprio meglio. Il resto andrà come deve andare e spesso, quelli che sembrano sviluppi negativi di una certa situazione, poi, con il tempo, si rivelano proficui e utili, anche se in un primo momento non lo percepiamo… (resilienza)
La vita non ha regole precise e preimpostate. I colpi di scena sono frequenti e altrettanto sorprendenti. Una volta compreso tutto questo non ci resta che vivercela fino in fondo cercando di essere autentici e fedeli a noi stessi. Il resto verrà da sé, naturalmente.
Altra regola fondamentale è fare le cose con entusiasmo, anche le più banali. Se riusciamo a credere in quello che facciamo, anche se non si tratta di cose elevate, riusciremo a renderle più significative, a dargli valore, quindi ad elevarle.
Non è tanto quello che si fa, ma come lo si fa.
C’è chi riesce a esprimere arte e creatività anche nei più piccoli gesti quotidiani. E, viceversa, chi compie grandi azioni, ma senza enfasi e gioia, banalizzandole ed impoverendole. E non provando dunque nessuna emozione.
Se riusciamo a cambiare il nostro approccio, possiamo veramente cambiare tutto, profondamente e sostanzialmente.
Non ci riusciremo sempre e in tutto quello che facciamo, ma quando succederà sarà sicuramente soddisfacente ed entusiasmante. E arriveranno anche risultati inaspettati e incredibili.
Andremo oltre la nostra immaginazione e sarà solo merito nostro.
In fondo la vita è semplice, siamo noi spesso a complicarcela. E comunque, anche quando ci sono problemi, è sempre meglio affrontarli con energia positiva, senza appesantirli ulteriormente con un atteggiamento dispotico e nervoso. Di solito non serve a niente arrabbiarsi; è meglio sbollire il prima possibile ed affrontare le cose con calma e lucidità. Altrimenti, oltre al problema in sé dovremo affrontare anche la nostra negatività.
Del resto la saggezza è un po’ anche questa: la capacità di ridimensionare le cose, di non drammatizzare, ma di essere capaci di rimboccarsi le maniche per superare gli ostacoli che ci troviamo davanti.
Non servono poteri magici, serve soltanto pazienza, fede e apertura d’animo.
Perché la vita è bella. Spesso anche i drammi sono pieni di poesia e ci ricordano quanto siamo coraggiosi e capaci di andare avanti.
E spesso le situazioni che inizialmente ci sembrano negative, in realtà poi si rivelano al contrario benefiche… bastava osservarle da un'altra prospettiva, inquadrarle meglio.
Il caso non esiste, questa è una mia convinzione. Le cose accadono perché devono accadere e viceversa, se non succedono c’è un perché. Non ha senso lamentarsi. Meglio accettare e aspettare. Il tempo aiuta a capire anche i lati oscuri delle cose.
Questo certamente non significa essere remissivi, ma semplicemente aperti e fiduciosi. Anche nel male c’è sempre qualcosa di buono.
Sorridere nelle avversità può rendere i bocconi meno amari o almeno più digeribili.
La negatività attira come una calamita altra negatività, è come mettere benzina sul fuoco; mentre invece il buon umore e la gaiezza possono essere dei potenti toccasana!!!
Il pensiero positivo genera energia e stati d’animo a loro volta positivi. Si materializza e aiuta a vivere meglio, a vedere il bicchiere mezzo pieno con la coscienza che l’altra metà non serva, ma che, se dovesse servire, si riempirà a sua volta.
La vita è un grande dono e non dobbiamo dimenticarci di ringraziare per quanto siamo fortunati. Ogni giorno al risveglio dovremmo trovare facilmente almeno tre motivi per esprimere gratitudine. Ringraziare fa sentire bene, in pace ed armonia. E inoltre aiuta a focalizzarci sulle cose belle che spesso non siamo capaci di apprezzare se non quando vengono meno…
La vita va vissuta in diretta, nel momento presente senza pensare troppo al futuro che non ci appartiene o al passato che anche questo non ci appartiene più.
Le preoccupazioni distraggono e rischiano di rovinare il presente, senza contribuire comunque a migliorare il futuro quindi sono dannose ed inutili.
Se riusciamo, nel quotidiano, a coltivare le buone abitudini ovvero le virtù e viceversa ad evitare il più possibile quelle cattive i risultati non tarderanno ad arrivare e saranno concreti e stabili.
Anna Maria Caramanna
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